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Metti una (R)osa un giorno… Un incontro, un matrimonio, un risvolto inaspettato. Risalire la china nonostante tutto è possibile?

 

Metti una (R)osa un giorno… Pensa a una casa, un lavoro, un matrimonio e al desiderio di avere figli e invecchiare insieme. Pensa alla gioia di desiderare tutto questo! Pensa alla possibilità di realizzarlo. Pensa che sia reale e vivilo. E poi pensa che un giorno tutto questo si può rivelare semplicemente come un aspetto della realtà. Addirittura come un sogno spezzato. Eppure il matrimonio è stato celebrato e vissuto, dieci anni, senza figli però, non sono arrivati, forse una casualità piovuta dal cielo, forse no. Eppure la casa, il lavoro, le cene con gli amici, le feste tutti assieme, i baci, le carezze e l’amore sembravano reali. Almeno per un bel periodo. Poi arriva il buio. Il silenzio. La non comunicabilità. I primi segreti. Eppure la vita prosegue, scivola via. Gli anni passano e tutto prende un risvolto imprevedibile. Non c’è controllo. Non c’è più l’amore dei primi tempi. Ma forse non c’è mai stato l’amore, non nel suo significato più sincero, più vero, quello che lega due vite che scelgono di crescere assieme in un progetto comune. E la paura di ammetterlo incalza la vita, allora sopraggiunge il silenzio. È la paura che gli equilibri possano crollare a far passare il tempo e a far vivere nel diniego di una verità impellente. E poi un giorno tutto crolla davvero… Il buio è talmente reale che non è più possibile fingere. La verità arriva come un graffio a mortificare il volto, il corpo, i sogni. Inizia a sanguinare tutto. È la morte. È la morte che paradossalmente risveglia dal torpore del buio. Dal non senso, dal silenzio. La verità emerge come un figlio che nasce, cambia gli equilibri e tutto prende un altro significato. Pensa un giorno scoprire che il tuo uomo, tuo marito, rivolge il suo amore ad un altro uomo. E poi torna a vivere…

Pensa a una rosa un giorno… al suo fiorire in inverno. È possibile. Pensa che nonostante tutto è possibile risorgere. È possibile rinascere a vita nuova e scoprire che quel graffio ha risvegliato in te la vita vera. Sì è possibile. È possibile se ti affidi all’Amore. All’amore di Dio. Perché non c’è logica che giustifichi un dolore simile. E perché è possibile per chiunque rimanerne vittima. Nostro malgrado. Nonostante non lo si voglia. Perché nessuno è immune dall’errore. Tutti possiamo sbagliare nello scegliere. Tutti possiamo essere vittima delle finte verità. Dell’ipocrisia. Dell’inganno. E nessuno può o deve colpevolizzare l’altro. La vita è fatta anche di dossi, di cadute. Quello che conta è rialzarsi e riconoscere quei dossi per non inciampare più. Per non cadere più allo stesso modo. E vivere davvero! E scoprire che quel graffio in realtà, paradossalmente, è una carezza a ricordarti cos’è davvero l’Amore! Sì è possibile. Perché l’amore non inganna, non finge, non è egoista. Come ci ricorda san Paolo: “l’amore è paziente, è benigno; non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità”. (1Cor 13, 4-6) Allora metti una rosa un giorno… che ormai è fiorita. È rifiorita. Che ha saputo capire. Perdonare. E amare. Amare davvero! Amare quell’uomo nonostante tutto e lasciarlo andare via per la sua strada, senza giudicarlo. Prendi una rosa un giorno… e annusala. Assaporala. Non ti dimenticare delle sue spine, pensa a dove metti le dita. E se ti ferirai, ricordati che le ferite rimargineranno, anche quelle più dolorose. E se ti rimarranno i segni sulla pelle, ricordati che loro sono lì a rammentarci chi siamo e dove vogliamo andare…

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