Per addentrarci nella storia d’amore tra Luigi e Annamaria dobbiamo tornare indietro agli anni sessanta, epoca borghese e conformista. Epoca del cosiddetto boom economico italiano, che ha portato con sé lavoro per tutti, benessere e prospettive positive per il futuro. Questi sono gli anni del Papa “Buono”, Giovanni XXIII, e del suo successore Paolo VI, autori della prima grande rivoluzione dell’epoca moderna: il Concilio Ecumenico Vaticano II. Sono gli anni che hanno condotto agli sconvolgimenti politici e sociali di quella che sarà la rivoluzione studentesca del 1968 e successivamente quella femminista. E proprio in questi anni così importanti per il mondo una giovane donna, Annamaria, da poco sposa, ha al centro del suo piccolo microcosmo la sua impellente maternità. È in procinto di dare alla luce il suo primogenito. E sono mesi felici i successivi al parto. Tutto scorre. La vita ha preso un senso nuovo, il bambino è il centro del suo universo. Ma un giorno, uno qualunque, Annamaria si accorge che il suo bellissimo bambino ha qualcosa che non va. È solo una sensazione. Lui non risponde ai suoi sorrisi come dovrebbe e il suo sguardo sembra assente quando lo guarda. Tuttavia sembrano solo piccolezze. Devono essere piccolezze perché Luigi è un bimbo bellissimo e in salute. Ma la sensazione che in lui ci sia qualcosa che non va è sempre più forte. Eppure i medici non le confermano questa sua sensazione. Ma una madre sente quando c’è qualcosa che non va. I mesi scorrono tranquilli e tutto sembra rientrare al meglio. Tutto è meraviglioso. I bambino hanno la capacità di rendere ogni cosa meravigliosa. Luigi cresce, ma fatica a reggersi in piedi da solo. Non dice nessuna parola. Piange. Piange spesso. Molto spesso. Forse troppo spesso. Ma Annamaria pensa che sia un bambino delicato e per questo piange spesso. Deve essere così. Lei è inesperta, è il suo primo figlio ed è così giovane… forse troppo giovane e piena di vita per pensare al peggio… Luigi non può che essere semplicemente un bambino molto delicato. Ma poi un giorno, quando Luigi ha diciassette mesi e una strana e continua febbre lo costringe ad un ricovero in ospedale, i medici le parlano di un virus. Ma non ne sono certi. E incominciano a parlare di handicap. Le dicono anche che forse c’è stata un’incompatibilità tra il suo sangue e quello di suo marito. È allora che Annamaria scopre che esistono malattie legate al sangue. I medici le parlano del “fattore” RH positivo in contrasto col negativo. Per cui se i coniugi sono in contrasto in tal senso può accadere che il feto si ammali e che il bambino possa nascere con un handicap.
Continua…