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Giovanni Lindo Ferretti il ritorno nel mondo vissuto con uno sguardo nuovo – IV parte

 

Nella storia spirituale di Giovanni Lindo Ferretti si sta per aprire una nuova fase, che lo conduce verso un’evoluzione della sua esistenza. Infatti, dopo il suo commiato con il Santo Padre, egli procede nel suo cammino a ritroso, e la scena della storia che raccontiamo ora si sposta in piazza San Pietro. Lindo è felice, arricchito, si sente beatificato, in modo, quasi, indegno, così riferisce egli stesso, osserva la folla camminare, se ne sente parte: “Famiglie, comitive, coppie, singoli, gruppi e gruppetti, laici e consacrati. Il popolo cattolico, mescolanza di tutti i popoli, tutte le condizioni e le contraddizioni dell’umanità sulla tomba di Pietro, dove vive, celebra, governa il Papa, suo successore. La Tradizione vivente, irrisolta e irrisolvibile fino alla fine dei tempi. Sono giornate speciali, è in atto il Sinodo sulla famiglia: come metter mano ad una bomba ad orologeria. La famiglia con annessi e connessi è la centralità conclamata di ogni sgretolamento del contemporaneo, il punto cruciale della condizione umana così come la conosciamo: pubblico e privato, intimità e socialità, sessualità e procreazione, figli e genitori, matrimonio e patrimonio. Han voglia teologi e politici dell’immutabile cerimoniale a lucidare specchi in cui rimirarsi”.

Il mondo è in mutamento, in divenire, sempre. Tutto scorre. Pantarei diceva Eraclito. Ma l’anima dell’uomo no, non cambia. Non allo stesso modo del mondo. Non può cambiare il messaggio d’Amore della Buona Novella, di cui la Tradizione è testimonianza viva e vivificante. Lindo è sereno perché sa che il Santo Padre “regnante” (Francesco) ed un Santo Padre emerito sono saldi e uniti. E rafforzano questa tradizione, ne sono il pilastro reggente. Egli parla di Francesco definendolo: “un dono, imprevisto e imprevedibile, e Benedetto con gesto profetico, umiltà e potenza al massimo livello, ha mutato il paradigma papale per ciò che era in suo potere. Il gesto di Benedetto ha mutato anche il paradigma europeo certificandone la fine di spazio centrale nella storia ma questo è un altro discorso. Il Santo Padre è Francesco e già cumula rimostranze intellettuali, teologico morali, viscerali antipatie. Piace troppo, si dice alla fiera della malevolenza. C’è da rimanere sconcertati nel leggere gli attacchi dei tradizionalisti al Santo Padre così come al tempo di Benedetto si leggevano gli attacchi dei progressisti innovatori”.

Continua…

 

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