Era il 7 febbraio del 1968 quando un gruppo di studenti del Virgilio di Roma si incontravano per la prima volta alla Chiesa Nuova per pregare. Sono passati più di quarant’anni da quel primo incontri che ha cambiato le loro vite e che ha portato a migliaia di persone solidarietà e amicizia. Perché da quel giorno, anche se i ragazzi ancora non lo sapevano, sarebbe nata la Comunità di Sant’Egidio. Tutto è partito con l’impegno di sostenere i bambini e i ragazzi delle periferie degradate della Roma della fine degli anni sessanta, creando per loro i primi “doposcuola”, fino a giungere a realizzare negli anni “l’impossibile”: essere presenti in oltre 70 paesi del mondo, con più di cinquantamila membri atti a portare solidarietà e sostegno a centinaia di migliaia di persone nel globo. E concretizzando così il sogno di quei giovani che nel ’68, affidandosi alla volontà di Dio, sono riusciti a realizzare tale desiderio dando vita così ad un movimento laicale che è diventato un’Associazione Pubblica di Laici riconosciuta dalla Santa Sede fin dal 1986. Inoltre, la Comunità di Sant’Egidio ha avuto molti riconoscimenti internazionali, tra cui quello dell’Unione Europea per il suo impegno mondiale e si beneficia dello statuto di ECOSOG da parte dell’ONU per il loro impegno verso i diritti umani e per la pace nel mondo. E proprio per il loro impegno la Comunità ha ricevuto vari premi in memoria della loro opera in favore della pace, tra i molti: il premio Niwano per la Pace, il Premio Balzan per la Pace e il premio UNECO per la Pace, e la Menorah d’Oro per il lavoro mondiale di amicizia col mondo ebraico e per la loro lotta contro il pregiudizio, l’odio razziale e l’antisemitismo.
Ma oltre alle centinaia di attività legate al sociale, uno degli eventi più belli e commoventi realizzati dalla Comunità di Sant’Egidio è sicuramente il pranzo dei poveri a Natale.
“Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch’essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”.
(Luca 14,12-14)
Tutto ha avuto inizio quando un piccolo gruppo di persone povere venne accolto all’interno della Basilica di Santa Maria in Trastevere proprio il giorno di Natale del 1982. Erano una ventina di invitati: c’erano alcuni anziani del quartiere, che in quel giorno così speciale sarebbero rimasti soli, e alcune persone senza fissa dimora conosciute nelle strade di Roma. Da allora sono passati più di vent’anni e a quella tavola sono diventati migliaia i commensali, tanto che da Trastevere con le sue centinaia di persone invitate alla festa in Basilica se ne sono aggiunte altrettante in tutte le altre sedi della Comunità nelle varie parti del mondo.
La scelta dell’incontro e della festa coi poveri nel giorno di Natale è stata fatta dalla Comunità proprio perché in questo giorno particolare nel mondo tutte le famiglie si riuniscono attorno alla tavola, mentre molti, i più deboli, i più poveri, gli anziani, i malati soli, sono spesso dimenticati ed emarginati. E poiché la Comunità è una famiglia raccolta dal Vangelo ha sentito il bisogno di riunirsi attorno alla tavola con tutti loro perché in questo giorno in cui nasce Gesù povero per la salvezza del mondo, ci si ritrova tutti insieme come in una grande famiglia dove potersi sentirsi a casa.
E così anche quest’anno in tutte le sedi della Comunità e assieme a loro in molte parrocchie del mondo i poveri sono uniti attorno alla tavola per festeggiare Gesù che nasce in famiglia.