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“Non lasciate che gli altri decidano per voi”

Care ragazze, cari ragazzi,

nei giorni scorsi, a Otto e Mezzo, su La7, ho visto l’ultimo sondaggio sulle intenzioni di voto e sono rimasto, ancora una volta, colpito da quel 47% di under 25 che non sarebbe intenzionato a recarsi alle urne in occasione delle prossime elezioni politiche.

Questo dato merita una riflessione anche se penso di poter comprendere le ragioni che portano ad un “sentimento” di disaffezione. Orami già qualche anno fa, in seguito ad alcuni studi che abbiamo fatto condurre da istituti di ricerca, ho capito che i giovani partecipano dove gli viene data reale opportunità di farlo, ma in particolare dove comprendono che la loro partecipazione porta ad un risultato concreto. Da questo deriva anche l’importante coinvolgimento dei giovani all’interno delle associazioni.

Le nuove generazioni cercano il riconoscimento del merito, non scorciatoie. Cercano opportunità.

Di battaglie, in questi anni, ne sono state fatte tante in questa direzione, con risultati alterni ma un dato certo. I giovani hanno cercato, sempre, di affermare la loro presenza il loro impegno, le loro idee, le loro proposte. Non sempre sono stati ascoltati.

In alcuni casi hanno potuto partecipare a percorsi di cittadinanza attiva, in altri casi sono stati i protagonisti di percorsi di dialogo strutturato. Ma questo, lo so, non basta. C’è molto altro da fare.

Un bell’esempio di cittadinanza attiva è quello del Forum Nazionale dei Giovani, ed è anche per questa esperienza – per quello che in tanti anni, con tantissime associazioni e migliaia di giovani, siamo riusciti a fare – che mi piace, ancora una volta, mettere in relazione la partecipazione con l’associazionismo.

Ho sempre creduto nell’importanza dell’associazionismo, soprattutto di quello giovanile. Ci ho investito (come hanno fatto tanti altri ragazzi e ragazze) gran parte delle mie energie e del mio tempo libero, perché associazionismo e terzo settore sono importanti, molto importanti.

Il mondo si cambia anche e soprattutto dal basso, non solo dall’interno delle Istituzioni. Ma il livello istituzionale è essenziale in una democrazia. Vi dico questo, perché non si possono scindere le due cose.

L’associazionismo è importantissimo, fondamentale per il nostro Paese, e spesso le associazioni sono composte prevalentemente da giovani. Una generazione che, in larga parte, è delusa dalla politica e difficilmente tende a farsi coinvolgere. Ma dovete essere voi ad invertire questa tendenza, ad occuparvi direttamente di politica nell’accezione più alta e importante del termine.

Non fatevi sconfortare. Non andare a votare è la cosa più sbagliata che possiate fare.

A voi rivolgo un forte appello: partecipate, perché siete voi a dover determinare il vostro futuro, non lasciate che gli altri decidano per voi.

È vero che negli ultimi decenni hanno fortemente condizionato, in senso negativo, il vostro (nostro) futuro ma siamo accora in tempo a cambiare le cose. E l’approccio fondamentale è quello di non delegare ad altri la scelta, cosa che fareste decidendo di non esercitare il vostro diritto-dovere di voto.

Il 4 marzo, anche voi, provate a smentire l’affermazione che l’Italia “non è un Paese per giovani”.

 

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1 Comment
  • Marco Di Lullo
    14 Febbraio 2018 at 17:47

    concordo sul senso dell’articolo..anche se personalmente ritengo andrebbero considerati degli incentivi per portare i giovani a votare.. non dico il voto “obbligatorio” come si faceva da noi prima del 93 quando c’erano delle sanzioni “simboliche”, ma forse in un epoca virtuale andrebbe fatto un serio ragionamento sul voto elettronico…se non è possibile proteggere il voto dagli hacker allora non è possibile proteggere nulla

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